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Bundersbank in crescita

Nel corso del terzo trimestre espansione dell’economia tedesca subirà un forte rallentamento per poi riprendere il suo cammino nella seconda parte dell’anno, questo è quanto annunciato dal bollettino mensile economico di Bundesbank.
Alla sorgente di questa frenata è prevista sia una flessione degli ordini industriali che provengono dagli stati esteri e sia un andamento lento nel settore delle costruzioni con l’annullamento dell’effetto positivo delle temperature miti invernali.

Berlino con l’incremento del prodotto interno lordo a ritmo trimestrale dell’1% nei primi tre mesi è riuscita a fare da locomotiva a tutta la zona euro

e questo grazie alla dinamicità e alla positività del canale di produzione industriale e degli investimenti.
La banca centrale in una nota ha scritto che gli indicatori positivi arrivano dalle indagini congiunturali sulla fiducia delle imprese e dei consumatori che sembrano segnalare che dopo un secondo trimestre abbastanza lento si avrà un miglioramento nella seconda parte dell’anno con uno slancio molto consistente.

In calo i futures del Gas

La sessione di Borsa americana di questo lunedì ha messo in luce un calo dei futures del Gas naturale.
All’interno delle New York Mercantile Exchange i futures del gas naturale in consegna a giugno sono stati scambiati a 2,128 dollari americani per ogni milione di British thermal units, questo valore ha fatto segnare un calo del 3,34%.

In prima battuta durante le contrattazioni era stato scambiato anche ad un valore più basso di 2,021 dollari per ogni milione di British Thermal Units.

Le previsioni vedevano trovare una quota di supporto a 2,003 dollari è una quota di resistenza a 2,123 dollari.

L’indice del Dollaro che mette in luce l’andamento della moneta americana nei confronti delle altre 6 monete rivali maggiori è calato dello 0,06% scambiando a 95,21 dollari.

Sul Nymex il Greggio in consegna a giugno è aumentato del 3,11% scambiando a 46,98 dollari per barile mentre il Gasolio sempre in consegna a giugno è aumentato del 2,88% scambiando 1,4722 dollari per gallone.

Accellerata Dollaro su Euro e Yen

La moneta americana allunga il passo nei confronti di Euro e Yen dopo il rilascio dei dati macro Usa sulle vendite al dettaglio rivelatesi nettamente migliori delle aspettative.

La nostra moneta unica lascia sul campo lo 0,6% nei confronti del Dollaro scambiando a 1,1328 dollari mentre lo stesso Dollaro si apprezza dello 0,5% nei confronti della moneta nipponica scambiando a 108,77.

Nel mese di aprile le vendite al dettaglio americane hanno avuto un incremento dell’1,6%, valore che va oltre le attese degli economisti che avevano previsto un più modesto apprezzamento attorno al 0,9%.

Sempre in America i prezzi alla produzione hanno messo in luce che ad aprile c’è stato un incremento dello 0,4%, valore in aumento rispetto allo 0,1% del mese di marzo.

L’andamento rialzista del Dollaro si era già intravisto ad inizio mattinata in quanto questo era stato sostenuto dalle dichiarazioni di un esponente della Fed secondo il quale l’istituto centrale stava per procedere con due rialzi in rapida sequenza dei tassi di interesse entro quest’anno.

Dollaro in salute

In questa mattinata di scambi inglesi in dollaro riesce a mantenere ed a consolidare il recupero dai recenti minimi fatti registrare nei giorni passati riuscendo a superare il nuovo la soglia di 106 Yen e spingendo nuovamente l’euro al di sotto di quota 1,14.

Il leggero apprezzamento del dollaro è stato agevolato da una nuova accelerazione dei prezzi del greggio e dalla risalita della curva dei rendimenti sui Treasuries.

Dopo le delusioni date dai dati ADP sui posti di lavoro creati nel mese di Aprile dagli imprenditori americani il mercato è in attesa dei dati complessivi ufficiali in arrivo domani dal Dipartimento del Lavoro.

Ci sono anche timori geopolitici provenienti dal fronte turco dopo che è stata confermato un vertice straordinario del partito di maggioranza turco per decidere la sostituzione del premier Ahmet Davutoglu.

L’ultimo Bollettino economico mensile della Bce ha ribadito le stesse osservazioni con cui si è concluso l’ultimo consiglio di politica monetaria ovvero che le prospettive di crescita dell’Eurozona restano al ribasso.

Coppia GBP/USD in discesa

Questo martedì la Sterlina perde terreno contro il Dollaro e questo a causa dei dati deludenti sull’inflazione britannica, oltre questo gli investitori dopo gli attacchi di Bruxelles sono meno propensi al rischio.

Il cambio GBP/USD ha toccato 1,3748 che risulta essere il valore minimo dallo scorso 16 marzo, la quota di supporto la troviamo a 1,3528 e la quota di resistenza la troviamo a 1,4011 che risulta essere il massimo da ieri.
Secondo quanto è stato dichiarato dall’Ufficio Nazionale di Statistica britannico

i prezzi al consumo sono saliti dello 0,6% lo scorso mese,

dato che risulta essere invariato da gennaio.

Mark Carney, governatore della Banca d’Inghilterra ora è costretto a scrivere una lettera aperta al Cancelliere dello Scacchiere George Osborn in quanto l’inflazione risulta essere a un livello inferiore di oltre un punto percentuale rispetto all’obiettivo del 3% che era stato fissato dalla Banca Centrale.
I valori dell’indice IPC Core che non tengono conto dei costi di energia, tabacco, alimenti e alcol ha visto un aumento del 2% il mese scorso, valore perfettamente in linea con le aspettative.

Intanto le notizie delle esplosioni avvenute al terminal delle partenze dell’aeroporto di Bruxelles dove sono state uccise almeno 15 persone e ne sono state ferite oltre 50 ha indebolito i mercati azionari.
La Sterlina ha perso terreno contro l’Euro con la coppia EUR/GBP che scende dello 0,38% a 0,8137.

Nuovo piano da Italia a Unione Europea per Bad Bank

L’Italia assieme alla Commissione Europea ha da poco intrapreso un cammino comune per quanto riguarda l’argomento “Bad Bank“, in questo cammino sono state delineate le linee guida di un piano informale atte a oltrepassare l’ostacolo dell’empasse attuale.

Un portavoce dell’esecutivo della Commissione Europea ha dichiarato che Bruxelles è disponibile e pronta a collaborare nel migliore dei modi.

Il nostro giornale economico “Il Sole 24Ore” ha pubblicato un articolo a riguardo dove è scritto che il Mef stà lavorando ad una garanzia pubblica su richiesta dedicata alle banche, queste metteranno in moto una specifica società veicolo nel quale trasferire tutti i crediti deteriorati.

Tale caratteristica darebbe modo di superare tutte le obiezioni messe in campo dalla Commissione in materia di aiuti di Stato.

Nei prossimi giorni il dossier arriverà sulla scrivania dell’attuale responsabile all’economia Pier Carlo Padoan che passerà al vaglio il tutto.

Btp in salita

Il nostro settore secondario è in una situazione di moderata pressione e questo è dovuto al clima che gli investitori vogliono in questi giorni ovvero nessuna propensione al rischio.

Il crollo della borsa di Tokyo ha creato parecchia volatilità considerato il tono nervoso di tutti gli scambi pur restando positivo il risultato dell’asta a medio-lungo.

I rendimenti al minimo in questi ultimi cinque mesi sono calati sia sul tratto a cinque anni che su quello a dieci e questo nonostante l’aver assegnato l’importo massimo a otto miliardi di euro.

Il risultato dell’asta è stato positivo nel complesso, il comparto a reddito fisso risulta essere quello preferito in quanto garantisce un ritorno sicuro.

Se guardiamo i titoli singoli si è verificata una flessione dei tassi in confronto al mese scorso che era il picco massimo di crisi cinese.

Il premio di rendimento Btp/Bund sul periodo a dieci anni si riallinea ai valori di chiusura e questo grazie ai leggeri recuperi dei listini di borsa.

Tenete sotto controllo tutti i movimenti di borsa e sicuramente troverete svariate occasioni di trading attraverso l’utilizzo delle opzioni binarie.

Eurozona in rosso dopo dichiarazioni Fed

La Federal Reserve delude tutte le aspettative lasciando invariati i tassi di interesse.

Non sono bastati i continui segni positivi del mercato e gli oltre 250 mila nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli.

La FED non ha escluso un futuro rialzo dei tassi di interesse entro fine ottobre spiegando che la decisione finale di lasciarli invariati è scaturita dai recenti sviluppi finanziari globali e dall’andamento degli altri mercati finanziari, principalmente dalla Cina.

Questi motivi potrebbero bloccare l’economia statunitense ed incrementare le pressioni ribassiste sui prezzi e sull’inflazione che ha valori ancora lontani dal 2%.

Le decisioni della Fed hanno influito negativamente sulle borse europee facendo prevalere le vendite.

A Londra il Ftse 100 ha perso lo 0,87%, Francoforte vede il suo Dax in calo dell’1,47%.

Parigi ed il suo Cac 40 sono in ribasso dell’1,78%, l’Ibex 35 di Madrid mostra una flessione dell’1,3%.

La nostra Piazza Affari segue le altre con l’indice ftse Mib che perde 1,6 punti percentuale a 2.689 punti.

Tokyo in calo

La borsa giapponese ha visto albe migliori, stamattina dopo una serie positiva ha chiuso in forte calo.

A nulla è servita la serie di risultati aziendali positivi contro i continui e sempre più forti timori riguardanti il rallentamento dell’economia cinese.
L’indice Nikkei ha fatto segnare un calo dello 0,20% chiudendo a 20.539,22 punti, l’indice Topix, considerato di più ampio spettro è rimasto invariato a 1.764,89 punti.

dopo essere riuscito a toccare il picco massimo da 18 anni a questa parte ha perduto la sua forza a causa dei forti timori per un crollo delle borse cinesi che potrebbe provocare danni ulteriori all’economia, specialmente al settore dell’export, considerata la punta di diamante di tutta l’economia del paese.

Norihiro Fujito, Senior Investment strategist per Mitsubishi UFJ Morgan Stanley Securities ha dichiarato quanto segue:

“E’ innegabile che le preoccupazioni sull’economia cinese stiano influenzando i titoli giapponesi. Non solo quelli dei produttori di attrezzature per l’edilizia e delle aziende legate alle commodity, ma ci sono timori crescenti anche per i titoli hi-tech, dato il possibile rallentamento delle vendite di smartphone (in Cina)”

Per fare un esempio la Nitto Denko, società che produce pellicole per smartphone dopo i forti rialzi dei mesi scorsi ha visto un calo sul titolo di oltre il 5%.

Banca centrale indiana taglia i tassi

La Banca centrale Indiana ha tagliato il tasso di riferimento di ben 50 punti al 6,45% ed allo stesso tempo l’inflazione è ai minimi storici con il rischio che l’economia subisca un brusco rallentamento.

Il taglio è stato molto più grande di quanto si pensava e nessuno degli analisti aveva previsto una simile azione.

Dall’inizio dell’anno questa è la terza riduzione del costo del denaro messo in campo dalla Banca Indiana ma erano state tutte di entità minore.

La banca ha motivato tale operazione dall’andamento lento dell’inflazione in una situazione di rallentamento della crescita, infatti le stime di crescita sono diminuite dell’8%.

Raghuram Rajan, Governatore indiano ha dichiarato di essere confortato dalla decisione della FED di non toccare il tasso di interesse per il momento perchè questo potrebbe mettere sotto pressione le economie emergenti.

I trader di opzioni binarie tengano sotto controllo la situazione.